Il tempo aggiusta tutto. Forse, in alcuni casi. Non stavolta. Non quando i vuoti che trovi all’improvviso in te e intorno a te sono tali. Il tempo può solo plasmare il dolore, sempre presente, se viene ben usato. L’abbiamo fatto, Giandil ed Hawk, insieme a Francesco, altro inseparabile fratello di viaggio. L’abbiamo fatto proprio facendo un piccolo, grande viaggio, noi tre, frutto pieno dell’amore di don Renzo. Apparteniamo a tre realtà lontane e diverse di questa città, a tre età diverse, a compagnie diverse. Non nell’essenza. Nell’essenze siamo diventati uniti e fratelli sotto la guida di don Renzo, amanti della montagna, amanti della vita, della musica, dello spirito. Il nostro piccolo viaggio ci ha portato tra i colli sopra Varazze, località Sciarborasca. Qui, in un bianco eremo dove vivono giovani monaci, siamo stati insieme e insieme a don Renzo, attorniati da distese di chiome screziate d’autunno. Abbiamo suonato e cantato, per noi e per lui, pregato, pensato. E condiviso. Da questa breve ma intensa esperienza è uscita fuori una canzone, ovviamente per il don.
Solo qualche frase, per condividere anche con voi i pensieri scritti da noi, seduti tra gli alberi in cima a una rupe ventosa.
“È come se l’anima del mondo parlasse attraverso questo posto”
“lascia il sorriso sul volto quella felicità infinita in cui tu vivi”
“se non si viaggia, e non si osa, non si soffre; ma non si vive”
“Mettetevi la notte di San Lorenzo a guardare
la volta celeste da una montagna, nel nulla…”
Giandil&Hawk, a presto fratelli
Bravi ragazzi! sono curiosa di ascoltarla!…Qualcuno ha notizie della canzone che aveva scritto il Don? l’avevamo cantata al suo saluto quando ha lasciato SanRocco…
Dada
In questo caso è proprio vero che “si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose, si fa un po’ meno presto a convincersi che sia così…”, come canta Ligabue.
ci sono persone che ti restano dentro in modo indelebile, la cui assenza lascia un vuoto in apparenza incolmabile dentro te.
il tempo può avere effetti diversi: a volte sostituisce al vero e proprio dolore un vago senso di inquietudine che sembra accompagnarti ovunque; altre, invece, contribuisce a far accettare praticamente del tutto ciò che è successo, semplicemente per ‘abitudine’; altre ancora, non serve a niente, o quasi.
il fatto è che non si può identificare i propri sentimenti, il proprio dolore in una ‘categoria’ preconfezionata, quindi io non so spiegare cosa provo adesso, dopo più di un mese. sento di non essere triste, non più. un mio grande amico ha contribuito a farmi capire che ‘lui non se n’è andato’! prima ero triste perchè pensavo che non l’avrei più visto, che non mi avrebbe più parlato, che avrebbe smesso ‘di rendere il mondo migliore’.
mi sbagliavo. continuerò a vederlo su quelle montagne, su quei sentieri, e lui continuerà a darmi i suoi prezioso consigli (e, come a me, così a tutti gli altri)! quando non lo sentirò, sarà solo a causa mia perchè spesso, purtroppo, questo nostro mondo all’insegna del caos ci impedisce di fermarci cinque minuti per ‘ascoltare’. anche solo il vento.
è davvero difficile riuscire a sentire la voce delle persone in vita, a volte, figuriamoci di quelle ‘che non ci sono più’.
se non si viaggia, e non si osa, non si soffre; ma non si vive. già, questa frase è un po’, a mio parere, il senso di tutto. quasi come: non lasciare mai che la paura di perdere ti impedisca di partecipare.
bisogna mettersi in gioco, perchè ci sono cose, ci sono persone per cui vale la pena partecipare, e anche perdere tutto. perchè a quel punto non ti importerà più di quello che eventualmente hai perso, ma di cosa hai provato mentre partecipavi; in altre parole, mentre vivevi!
Io so che lui ora è felice e questo mi deve bastare. è come quando (perdonate il paragone un po’ melenso) ami veramente una persona: non la vuoi accanto, ti basta che sia felice, anche se non con te… ed è questa la chiave di tutto.
ciao Ale! ciao Giacomo!
Valentina
ps: perchè non riesco mai a fare un commento di una lunghezza decente? uff! =)
Il cammino continua. Quella tristezza vi ricorderà ogni tanto la sua presenza, basta trovare il modo di conviverci e curarla pian piano.. saluti.
Grazie ragazzi! Come al solito avete colto nel segno e noi ve ne siamo infinitamente riconoscenti.
Vilma e Simone
Vi ho visto unirvi e crescere con lui, nell’essenza.
Sappiate diventare Grandi, nell’assenza.
Spero che il cammino che avete iniziato a Varazze vi resti sempre nel cuore. Anzi spero che lo proseguiate e che possiate anche guidarci… penso che abbiate la maturità per farlo :)
è vero che spesso il dolore perdura nel tempo, ma non per questo la nostra vita deve essere influenzata in modo negativo, anche se spesso accade contro nostra volontà… comunque sono gli eventi brutti che formano il nostro carattere, che ci rendono più forti e che ci permettono d’aver sempre più esperienza. Si può quindi dire che il dolore è necessario… l’avete detto voi stessi nella vostra canzone…
vi ringrazio per la riflessione che mi avete fatto fare…
Bacioni (:Erica:)