E’ la notte di Natale.
Il Natale delle luci e dei negozi si è spento, rimasto fuori da queste mura, dal cuore dei bambini nelle case.
Il Natale della neve e dei folletti aleggia in immagini, musiche e addobbi, creando quella atmosfera di leggende che ci porta in alto oltre le nubi, su una slitta trainata da renne.
Il Natale di un cucciolo d’uomo, chiamato Gesù da una ragazza madre stanca e felice; egli riposa, piange e ride tra la paglia di una stalla, nella povertà.
Il suo è il Natale degli ultimi, quello di chi il freddo della strada lo ha conosciuto bene, di chi arranca ancora su ferite e tradimenti che lo hanno sbalzato di sella, di chi dalla semplicità dello stare insieme e del tornare a mettersi in gioco ricostruisce la propria speranza.
E’ la notte di Natale, qui alla Treccia, tra donne in cerca della propria via, per risalire da cadute difficili solo da immaginare, figurarsi da raccontare. Non conosco le loro storie, ma vedo i loro volti, ascolto il loro ridere, mi donano la loro presenza.
Questa è la loro notte, la notte degli ultimi.
Sugli ultimi di questo mondo, stanotte brilla una stella.
Giandil
25 dicembre 2011 ore 00:05, La Treccia
dormitorio femminile di accoglienza per persone senza dimora