Dal messaggio di Fabrizio Valletti sj della comunità di Scampia.
Tempo pieno di contraddizioni, speranze e sofferenze. Ma è proprio nello stato di confusione, di smarrimento che meglio scopriamo quelle energie interiori che ci fanno reagire con forza e decisione.
Insieme ad un riscatto morale si fa strada la coscienza che sia necessaria una svolta culturale, ricercare cioè le coordinate di un vivere civile e comunitario che sia fondato sulla lealtà, sull’onestà, sulla responsabilità personale e non sull’immagine o sulla apparenza dettata da manovratori interessati ai propri tornaconti personali.
Si avverte urgente restituire alla legalità il riferimento dell’agire personale e sociale, senza sconti e scorciatoie, a cui sembra che il nostro popolo si sia assuefatto, sulla scia di chi ha gestito il potere nelle tante forme della politica, dell’amministrazione pubblica, della finanza, dell’organizzazione mediatica.
La rinascita culturale parte dall’ attenzione verso quella parte della popolazione che è più sprovveduta di mezzi interpretativi della realtà, a partire dall’alfabeto del leggere e dello scrivere, della conoscenza dei fenomeni sempre più subìti ed etero diretti, della partecipazione attiva alla vita sociale e politica. La conseguenza sempre più grave è rimanere vittime della logica che investe il mondo del lavoro, con la perdita di occupazione e con la prospettiva per i giovani di non avere mai un impiego.
E’ il motivo per cui sentiamo vivo ed attuale lo sforzo di proseguire quello che nel nostro piccolo abbiamo avviato con il “progetto Scampia”. […]
Si è ampliata l’azione che vede la formazione dei più piccoli e dei giovani come obiettivo prioritario. Formazione al sapere attraverso la bellezza, con la biblioteca “le nuvole”, il laboratorio di cinema, l’esperienza della “musica d’insieme”, del doposcuola e della parallela attività scout.
Ma siamo anche preoccupati di dimostrare che si può lavorare onestamente, sperimentando nei laboratori di sartoria e di legatoria-cartotecnica l’opportunità di investire in forza lavoro delle risorse che, se pure povere, sono frutto di una solidarietà che va contro corrente rispetto all’incombente pressione della camorra e della cultura dell’ “arrangiare”.
[…] Fra le esperienze più belle devo segnalare anche la presenza nel carcere, con il servizio di assistenza spirituale e culturale e, come gioiello, di tutela e di utilizzo del “creato”…un corso di orti e giardinaggio!
Per tutto questo il Tempo Pasquale ci invita a vivere con speranza, immergendoci in quel Mistero di morte e Resurrezione che Gesù per primo ha voluto vivere, colpito dalla violenza degli uomini, per donarci l’energia interiore e sociale che si fonda in pratiche di amore, di giustizia e di liberazione.