INDIA, CAOS E SPIRITUALITA’ | Giorno 3. L’ostello dei bambini

di Alessia Traverso

India giorno 3

Ostello

Le parole chiave per riprendere le emozioni della giornata: rigore, utilità, spensieratezza e nuovo. Utilità. Ci è permesso giocare con i bimbi per un paio di ore al giorno e ogni tanto aiutarli nei compiti. La loro giornata è scandita da momenti precisi in cui noi non siamo ammesse. Iniziano con la preghiera, a seguire la scuola, il ritorno in struttura, i compiti, il bucato, qualche ora libera, il rosario, la cena e ancora studio. Ogni giorno tranne la domenica, una routine molto rigorosa. Regole e rigore cui anche noi dobbiamo sottometterci, nel rispetto dei loro equilibri strutturali.

Abbiamo già ipotizzato due possibili strade alternative: la prima è renderci utili qui su altri piani, dai lavori di costruzione improvvisandoci operaie all’attività in ambulatorio e con i disabili; l’altra, quella più praticabile, è il ruolo del testimone. Essere strumento di conoscenza per chi non ha la possibilità di partire o semplicemente non vuole; raccogliere, osservare, vivere per poi cercare la formula migliore per diventare narratori e appunto testimoni raccontando questi mondi lontani, le bellezze e le problematiche, come noi le viviamo, come loro le vivono.
Strumenti di scambio e conoscenza per chi ha voglia di ascoltare. Questo è il motivo per cui vorrei andare sia a Calcutta sia a Varanasi; non solo per una mia curiosità, per arricchirmi ma per essere punto d’incontro tra due mondi che difficilmente hanno la possibilità di entrare in contatto. Un diverso modo di essere volontari, ma forse il migliore per poter essere in qualche modo veramente utili. E’ tardi per continuare il racconto. Riprenderò le storie domani. La sveglia sarà all’alba per assistere alla messa indiana.


Bambini

Il cielo plumbeo oltre la finestra preannuncia ulteriori piogge; è stagione, ieri mattina però siamo riuscite a fare il bucato al trogolo. Anche i bimbi lo fanno, maschi e femmine. Hanno compiti molto precisi e la cura di sé è un elemento fondamentale. Diligenti puliscono le divise della scuola e i vestitini colorati. Finalmente hanno la possibilità di tornare bambini: un’ora di giochi e spensieratezza. Ci sediamo in cerchio e iniziamo le presentazioni. I loro nomi, incomprensibili. Li pronunciano alzandosi in piedi, rigidi e intimiditi, mangiandosi le parole. Per sciogliere la tensione regaliamo a ciascuno un piccolo pupazzo; abbiamo scelto con cura gli animali che possono riconoscere: tigre, mucca, maiale, elefante e scimmia. Nei loro sguardi una gratitudine profonda, i meno timidi sorridono e i più audaci urlano o improvvisano balletti di entusiasmo. Ho la sensazione che non si possano sbilanciare troppo e quindi mantengano un distacco un po’ adulto, un po’ ossequioso. Ma appena tiriamo fuori giochi, palloni e bolle di sapone si scatenano, inarrestabili e urlanti per un’ora. Una bimba, sguardo duro nei lineamenti dolci, sta in disparte accanto alla colonna nella sua camicetta gialla. La trovo bellissima e lontana. Vengo travolta dai giochi di Nikita, Nancy e altre ragazzine. Giochi con le mani e le canzoni. Il tempo vola.


Nuovo

In jeep, è sera. Le strade fangose e illuminate dalle insegne sgargianti sono la cornice ideale per questo traffico rumoroso. Le continue accelerate e frenate fanno venire nausea, i rumori della strada mal di testa. Piccoli templi di svariate religioni, negozi di ogni sorta, baracche, tuc-tuc impazziti. Cani, tantissimi cani randagi si muovono in branco in mezzo alla spazzatura. Spazzatura ovunque. Traffico ovunque. Tutto troppo. Cerco di cogliere il più possibile, lo sguardo pieno di immagini e colori, l’insieme sfugge. Dovrei riuscire a prendermi degli istanti di solitudine per rielaborare pensieri, riflessioni e immagini. Al ristorante abbiamo tutti gli occhi. Come sempre, essere bianchi è una curiosità. Tutto molto buono ma estremamente speziato e piccante: le nostre espressioni devono essere esilaranti. Nuovi sapori. Nuovi colori. nuovo.

Pubblicato da Giandil

Un viandante, narratore e cantore, in cammino e in ricerca dell'armonia del viaggio-incontro. Sulla via del ramingo, nel rifugio della semplicità. Giacomo D'Alessandro (Genova, 1990) vive a Genova e Pavia. Ha frequentato il Liceo Classico Colombo, studia Comunicazione Interculturale e Multimediale all'Universitá di Pavia e Scienze Religiose all'Istituto Superiore pavese. Appassionato di libri, viaggi e incontri, scrive articoli e commenti d'attualitá sul blog www.fiatocorto.blogspot.com, e racconti di fantasy e narrativa (alcuni pubblicati nella raccolta "Il Canto di Osner e altri racconti" (ed. Albatros Il Filo, 2010). Nel 2006 ha creato il blog www.cantodelramingo.splinder.com, un luogo e diario di camminate, pensieri e spiritualitá. Una naturale fortezza per raminghi di ogni tipo e provenienza.