di Alessia Traverso
Vogliono dire che non ci si deve fermare.
Che la vita è fragile. Che la vita è forte.
Antonio Moresco
Sperimentare, essenzialità, commozione
Mattina dell’11 Agosto. Questa strofa mi ronza in testa da quando mi sono alzata:
“La bella vita con l’esperienza che segna il volto
le mani libere in tasca il giusto nel cuore molto.” (Jovanotti)
E’ stata una giornata molto strana, intensa e di esperimenti con me stessa. Sono andata al rosario con i bimbi ed è stato da brivido, perchè eravamo seduti per terra sui tappeti, rivolti verso una piccola immagine della Madonna, l’unica candelina dentro una vecchia scatola di tonno su uno sgabello di plastica. In una semplicità che non so spiegare, perchè era niente ma coinvolgente. I bambini continuavano a ripetere le preghiere in hindi, hanno cantato, hanno suonato con le suore. Credo che se potrò, se sarò qui i prossimi giorni, continuerò a venire, è stato emozionante. Al termine siamo andati in refettorio dove hanno fatto la benedizione del cibo e preso da soli la loro porzione di riso.
Da un messaggio di G.: “…disponibile a cogliere le cose che germogliano, che nascono, che stanno nelle pieghe, che non si vedono immediatamente… In questi scorci di un mondo che non ti appartiene, il fatto che tu sia disponibile a passarci dentro e farlo in maniera aperta, viva curiosa, ti sta permettendo di coglierne l’energia. Goditi quello che succede, queste persone, questo luogo, tutte le sue stranezze contraddizioni bellezze e opportunità, e come mi hai scritto tu, senza troppe domande, vivi. Cogli quello che viene, mettilo dentro di te, fallo risuonare; scoprine tutta la bellezza, che tanto poi se il cuore è fecondo verrà fuori continuamente anche al tuo ritorno”.