di Alessia Traverso
We fear the future because we are wasting the today.
Commossa alla casa di Madre Teresa.
The poor are very great people, they can teach us so many beautiful things.
Our poor perole are great people, very lovable people. They don’t need our pity and symphaty. They need our understanding love and they need our respect. We need to tell the poor that they are somebody ti us.
Sera. Sola. Treno 8615 HAWRHA-RANCHI. Seconda classe sleepers. Già. Sola e seconda classe. Tra l’altro al piano di sopra da cui in effetti non so scendere. Non potrò fare pipì. Forse spegneranno le luci e nn potrò più scrivere. I passeggeri attorno a me sembrano tranquilli ma è sempre India. 8 ore di viaggio. Oggi, una giornata incredibile tra emozioni e ansie, una lunga serie di scontri con la realtà di Calcutta. Tantissime persone, ovunque. Tantissima merce. Odori fortissimi, nauseanti. Un conato di vomito.
Non si è mai pronti al nuovo, all’inaspettato.
Raju si destreggia nell’intenso traffico pomeridiano. Calcutta è enorme e iperpopolata. Persone si lavano per strada con l’acqua putrescente che sgorga dalla fogna; lavano i vestiti e le poche stoviglie. La loro casa è la strada. Fa impressione quanti vivano in questa condizione. Realtà parallele e intoccabili: da una parte loro, dall’altra i palazzi che ospitano negozi di marche famose, ristoranti, ricchezza.
Il tempio di Kalì
Arriviamo alla via del tempio. All’entrata ci togliamo le scarpe, prese in custodia da un’anziana donna che subito ci lava le mani in un gesto di “purificazione”, ma l’acqua è così lurida che c’è poco di purificato. Stiamo attente a non calpestare il sangue degli animali sacrificati alla dea. Sbagliamo coda e veniamo catapultate di fronte ad un’affollata icona tra venditori di fiori ed incenso, caldo e odori animali. Usciamo dalla folla di corsa, per trovare un pò di aria pulita. Entriamo caplestando fiori e fanghiglia, per cosa? Una statua inquietantissima, un volto nero dalle fattezze geometriche e lo sguardo crudele. In una mano una sorta di machete insanguinato. Un’aspetto terribile, distruttore: una dea demone spaventosa. Usciamo scioccate da questo culto incomprensibile per noi. Tanti vengono a Calcutta proprio per visitare il Kalighat e venerare la dea Kalì.