di Alessia Traverso
Ultimo giorno di avventura. Lo racconto sul treno per Genova, con la mente a mille miglia di distanza, nonostante le voci di discorsi che si intrecciano, lontani da me. Io sono là.
Una delle sette meraviglie del mondo, all’alba. Sono emozionata. L’attesa davanti all’imponente porta d’ingresso aumenta il desiderio. Finalmente entriamo. E per la prima volta in vita mia mi commuovo di fronte ad un monumento, a qualcosa di costruito e inanimato. Forse perchè il Taj-Mahal l’anima in effetti ce l’ha. Può un palazzo, un mausoleo parlare di emozioni? Forse no. Ma qui si percepisce profondo l’amore. L’amore di un re, un imperatore che torna uomo nella perdita della donna amata, perdita che non accetterà tanto da non definire mai il mausoleo tale. Il Taj-Mahal è il palazzo dove lei riposa. Dove lui l’ha raggiunta dopo trentacinque anni di solitudine in cui la cercava ogni istante, al punto da far costruire per lei questo palazzo visibile da ogni punto della città. Un palazzo di una bellezza sublime, da lasciare senza fiato. Perfetto nelle proporzioni, leggero nelle forme e delicato negli intarsi e nelle decorazioni. Il marmo bianco luccica nella luce rosata dell’alba. Non so più descrivere quell’emozione. La purezza dello scenario evoca una purezza di sentimenti così commovente che forse non si può raccontare. Si può solo percepire, sul momento, inafferrabile profonda e fugace.
Ero convinta che a differenza di posti incredibili e non noti, questo non mi avrebbe colpita così in profondità, in fondo è un’immagine inflazionata, mille documentari e scatti famosi.
Invece ancora una volta l’India mi sconvolge, con la sua spiritualità che fa vibrare l’aria con la potenza delle emozioni. E mi commuovo, mi lascio trasportare, meravigliata da queste nuove sensazioni. Accompagnata dalla voce della guida, osservo e sento. Ci avviciniamo fino all’ingresso. Si entra scalzi. Sulla porta d’ingresso fiori di gelsomino e di loto, intarsiati con pietre preziose.
All’interno un bellissimo paravento di marmo finemente lavorato da sembrare pizzo, avvolge e protegge la tomba di lei, in posizione perfettamente centrale. Alla sua sinistra riposa lui. Insieme per l’eternità.
Emozioni.