10 modi per perdere tempo a Lisbona

#1 Godere dell’ombra della sequoia di Bussao nel parco Principe Real
#2 Guardare il Palacio de Pena con dietro l’oceano Atlantico, dalla cima della Cruz
#3 Incrociarsi gli occhi seguendo a testa in su le volte gotiche del monastero di Los Jeronimos
#4 Cercare i riflessi più perfetti della torre di Belem nell’acqua del Tago al tramonto
#5 Sorridere dei turisti estasiati dalla cremagliera, una delle poche al mondo (eccetto per quella più antica d’Europa che ho sotto casa a Genova)
#6 Guardare un hard rock karaoke nell’Hard Rock Café
#7 Ammirare una scena di battaglia sulle piastrelle della città vecchia e pensare che l’uomo non é tanto cambiato: un tempo era vittima di un sistema per cui combattendo poteva far due soldi per la famiglia, e oggi di un altro sistema, quasi con lo stesso vittimismo passivo…
#8 Discutere pomposamente con le oche ciccione del parco Estrela
#9 Prendere botte a ogni frenata sul tram 28 che affronta i saliscendi dei vicoli nella città vecchia
#10 Cercare il souvenir più inutile possibile per i tuoi amici e renderti conto al mercatino delle pulci che hai un consistente imbarazzo della scelta…

 

[foto di Luca D’Alessandro]

Pubblicato da Giandil

Un viandante, narratore e cantore, in cammino e in ricerca dell'armonia del viaggio-incontro. Sulla via del ramingo, nel rifugio della semplicità. Giacomo D'Alessandro (Genova, 1990) vive a Genova e Pavia. Ha frequentato il Liceo Classico Colombo, studia Comunicazione Interculturale e Multimediale all'Universitá di Pavia e Scienze Religiose all'Istituto Superiore pavese. Appassionato di libri, viaggi e incontri, scrive articoli e commenti d'attualitá sul blog www.fiatocorto.blogspot.com, e racconti di fantasy e narrativa (alcuni pubblicati nella raccolta "Il Canto di Osner e altri racconti" (ed. Albatros Il Filo, 2010). Nel 2006 ha creato il blog www.cantodelramingo.splinder.com, un luogo e diario di camminate, pensieri e spiritualitá. Una naturale fortezza per raminghi di ogni tipo e provenienza.