Qualche giorno fa si è svolta in Val Borbera la quinta edizione di Boscadrà, una festa rurale suggestiva, intima ed essenziale. La organizza da alcuni anni il collettivo di Cascina Barbàn, due coppie giovani tornate alla terra con idee creative e visione del mondo, insieme ai ragazzi del Borberock Summer Festival. Sul pianoro della cascina, poco sopra Albera Ligure, oltre 400 persone si sono ritrovate in allegria, sedute sui prati o sotto qualche tendone, ad assaggiare piatti tipici e ad ascoltare musica dal vivo, cimentandosi con le danze popolari tradizionali al suono di piffero e fisarmonica. Arrivando da lontano, all’imbrunire, sembrava di scorgere un antico borgo come in una palla di cristallo: in un panorama scuro, di colli e boschi notturni, senza alcuna luce artificiale, spiccava al centro questo angolo di mondo allegro, gioviale, illuminato da file di lampadine appese tra una tenda e l’altra.
Le persone si sono portate una tazza per prendere da bere. Nulla di superfluo, nulla di stupidamente inquinante al Boscadrà. Il bagno è stato creato sopra una fossa biologica per trasformare tutto in concime per la terra. La notte un folto gruppo si è ritrovato alle 3.30 per una camminata notturna e silenziosa a vedere l’alba sul monte Giarolo, dove era previsto un concerto acustico. La mattina all’alba il sole ha ricoperto quasi 100 tende disseminate tra i frutteti della cascina. E la giornata è ripresa con una tavola rotonda sul camminare in Val Borbera, come prospettiva e realtà, come via di rilancio lento, naturale, sociale di una valle dimenticata…